La BCE Taglia i Tassi di Interesse: Cosa Significa per l’Immobiliare e i Mutui?

Articolo redatto da Simone Viganò, General Manager Casavo Mutui

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Il 6 giugno 2024, la Banca Centrale Europea (BCE) ha sorpreso i mercati annunciando un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base. Ma cosa significa esattamente questo taglio? Quali sono le implicazioni per il mercato immobiliare e per i mutui?

In questo articolo, esploreremo in dettaglio il significato del taglio dei tassi, il funzionamento dei tassi della BCE e l’impatto sui mutui.

Che Cos’è il Tasso BCE?

Il “tasso BCE” si riferisce principalmente al “tasso di rifinanziamento principale”, noto anche come tasso Refi. Questo tasso rappresenta il tasso di interesse che la Banca Centrale Europea applica alle operazioni di rifinanziamento con le banche commerciali dell’Eurozona. In sostanza, è il tasso al quale le banche possono prendere in prestito denaro a breve termine dalla BCE.

Oltre al tasso Refi, la BCE stabilisce anche altri due tassi di interesse chiave:

  • Tasso sui depositi: è il tasso di interesse applicato ai depositi delle banche presso la BCE.
  • Tasso sui prestiti marginali: è il tasso al quale le banche possono prendere in prestito liquidità dalla BCE per periodi molto brevi, generalmente un giorno.

Questi tre tassi insieme formano il cosiddetto corridoio dei tassi della BCE, che è uno dei principali strumenti di politica monetaria utilizzati per influenzare le condizioni finanziarie nell’area dell’euro.

L’Impatto del Tasso Refi sull’Economia

Il tasso Refi ha un impatto significativo sui tassi di interesse praticati dalle banche commerciali per i prestiti ai consumatori e alle imprese. Quando la BCE abbassa il tasso Refi, rende più conveniente per le banche prendere in prestito denaro, incoraggiando così la spesa e gli investimenti nell’economia. Al contrario, quando la BCE aumenta il tasso, le banche potrebbero essere meno propense a prendere in prestito denaro, il che potrebbe rallentare la spesa e l’attività economica, con l’obiettivo di controllare l’inflazione.

Le banche commerciali si rifinanziano presso la BCE quando hanno bisogno di liquidità aggiuntiva per soddisfare i requisiti di riserva obbligatoria, per far fronte a flussi di cassa imprevisti o per gestire meglio la loro posizione di liquidità.

Un Tuffo nel Passato: L’Era del “Whatever It Takes” di Mario Draghi

Molti ricordano il periodo del famoso discorso del “whatever it takes” pronunciato da Mario Draghi il 26 luglio 2012 a Londra. Draghi dichiarò che la BCE avrebbe fatto “tutto il necessario” per preservare l’euro e garantire la stabilità dell’eurozona. Questo discorso venne fatto in un momento critico, durante la crisi del debito sovrano che minacciava la stabilità dell’area dell’euro.

A quel tempo, il tasso Refi della BCE era già a livelli bassi, ma venne ulteriormente abbassato per stimolare l’economia e sostenere la ripresa. Questo periodo è stato caratterizzato da tassi di interesse prossimi allo zero, che hanno portato a tassi di interesse molto bassi per prestiti e mutui.

Un Cambiamento di Rottura: La Politica Monetaria dal 2022

Dal 2022, la BCE ha adottato una politica di rialzo dei tassi per contrastare l’aumento dell’inflazione, causato da fattori come la riapertura delle economie post-pandemia, le tensioni geopolitiche e l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime. Il tasso Refi è stato aumentato repentinamente, passando dallo 0% nel luglio 2022 al 4,50% nel settembre 2023.

Questi aumenti hanno avuto l’obiettivo di mantenere la stabilità dei prezzi e di evitare che l’inflazione elevata diventasse persistente. Tuttavia, hanno anche comportato costi dei prestiti più alti per consumatori e imprese.

L’Impatto sui Mutui: EURIBOR e EURIRS

Quando la BCE modifica il tasso Refi, ciò influisce direttamente sull’EURIBOR, un indice che rappresenta il tasso medio al quale le principali banche europee si prestano denaro a vicenda per periodi che variano da una settimana a 12 mesi. L’EURIBOR è un indicatore chiave per il costo del denaro nel breve termine ed è utilizzato come riferimento per determinare i tassi di interesse variabili su mutui e prestiti.

L’altro indicatore importante è l’EURIRS, o Euro Interest Rate Swap, che rappresenta il tasso fisso che una parte pagherebbe in cambio di ricevere un tasso variabile per un periodo che può variare da 1 a 30 anni. L’EURIRS è utilizzato principalmente come riferimento per i mutui a tasso fisso e per altri prodotti finanziari a lungo termine.

Quando la BCE aumenta il tasso Refi, l’EURIBOR tende a salire quasi contemporaneamente, riflettendo l’aumento dei costi di prestito a breve termine. L’EURIRS, invece, è influenzato dalle aspettative di mercato sulle future politiche monetarie della BCE e dalle prospettive di inflazione e crescita a lungo termine.

Un Esempio Pratico: L’Evoluzione dei Tassi nel 2023

Nel 2023, abbiamo osservato un aumento del tasso Refi al 4,50% a settembre, che ha portato l’EURIBOR a 1 mese sopra il 3,8% e l’EURIRS a 30 anni al 3,1% a ottobre. Tuttavia, quando la BCE ha deciso di mantenere i tassi invariati a ottobre 2023, l’EURIRS è sceso al 2,2% a dicembre, riflettendo le aspettative di un futuro taglio dei tassi.

Il Taglio dei Tassi del 6 Giugno 2024: Cosa è Cambiato?

Il 6 giugno 2024, la BCE ha annunciato un taglio del tasso Refi di 0,25%, portandolo al 4,25%. Questo taglio era atteso da tempo, ma non è ancora chiaro se sia sufficiente per un impatto significativo a breve termine. Si prevede che la BCE possa effettuare ulteriori tagli entro la fine dell’anno per un massimo di due riduzioni.

Motivazioni del Taglio

Il taglio del tasso Refi riflette il rallentamento dell’inflazione, accompagnato da segnali positivi di crescita economica e miglioramento dell’occupazione nell’eurozona. Tuttavia, non ci si aspetta un ritorno a tassi di interesse particolarmente bassi nel breve e medio periodo, poiché la BCE vuole bilanciare la necessità di sostenere la ripresa economica senza compromettere la stabilità dei prezzi.

Impatto su EURIBOR, EURIRS e Mutui

EURIBOR

Dopo l’annuncio del taglio dei tassi, l’EURIBOR ha registrato una diminuzione di circa 20 punti base, portando a una riduzione dei tassi sui mutui a tasso variabile. Questo è un beneficio immediato per chi ha mutui indicizzati all’EURIBOR.

EURIRS

L’EURIRS, invece, non ha mostrato cambiamenti significativi nei giorni immediatamente successivi all’annuncio, poiché le aspettative di mercato sui futuri tagli dei tassi erano già state in larga parte scontate nei mesi precedenti. E’ lecito prospettare una leggera diminuzione nelle successive settimane, tuttavia di qualche manciata di punti base. Di conseguenza, a giugno i tassi dei mutui a tasso fisso sono rimasti pressoché invariati rispetto ai livelli di maggio 2024.

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Cosa Significa per i Mutuatari?

Mutui a Tasso Variabile

I mutuatari con mutui a tasso variabile beneficeranno immediatamente del taglio dei tassi, con una riduzione dei pagamenti mensili. Tuttavia, è importante monitorare le future decisioni della BCE, poiché ulteriori tagli potrebbero portare a ulteriori diminuzioni dei tassi di interesse.

Mutui a Tasso Fisso

Per chi decide di accendere in questo frangente un i mutuatari con mutui a tasso fisso, l’impatto del taglio dei tassi è stato meno diretto e i tassi dei nuovi mutui a tasso fisso potrebbero rimanere stabili nel breve termine.

Conclusioni: Cosa Aspettarsi in Futuro

Il taglio dei tassi di interesse da parte della BCE segna un cambio di direzione rispetto alla politica di rialzo dei tassi degli ultimi anni. Questo taglio è un segnale di supporto alla ripresa economica e potrebbe portare a una riduzione dei costi di prestito per consumatori e imprese.

Tuttavia, è importante tenere presente che i tassi di interesse torneranno a scendere – ma non in maniera significativa – nei prossimi mesi.

Per i venditori di immobili, è consigliabile non aspettare ulteriori riduzioni dei tassi di interesse per stimolare la domanda degli acquirenti. Gli attuali tassi di interesse sono già favorevoli per i mutui a tasso fisso, e attendere ulteriori ribassi potrebbe non essere una strategia vincente. Il mercato immobiliare offre attualmente buone opportunità di vendita grazie alla stabilità dell’Eurirs. I potenziali acquirenti dovrebbero, di contro, considerare seriamente di stipulare un mutuo a tasso fisso in questo momento. In ogni caso, ricorda che la scelta del mutuo non è “per sempre”: qualora i tassi dovessero scendere ulteriormente, esiste sempre la possibilità di effettuare una surroga per beneficiare di condizioni migliori.

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