L’architettura di Barcellona è così speciale da poter essere considerata un’unica, grande opera d’arte. Se dai molta importanza all’estetica degli edifici, visitare il capoluogo catalano potrebbe essere la realizzazione di un sogno.
Quali sono i principali stili architettonici di Barcellona e chi sono gli architetti più celebri? Noi di Casavo te ne parliamo in questo articolo, dove ti indichiamo anche quali sono le zone che ospitano le case più moderne della Catalogna.
Gli stili architettonici di Barcellona
Data la quantità di stili architettonici che si susseguono rapidamente per le vie della città, passeggiare tra i quartieri di Barcellona è un po’ come fare un viaggio nel tempo.
Romanico, gotico, barocco e liberty sono separati, a volte, solo da piccoli giardini urbani: uno spettacolo tutto da esplorare.
L’influenza romana
Barcino, la cittadella fortificata di origini romane, è una delle zone più antiche di Barcellona: fu fondata nel lontano II secolo a.C.
In quella che è oggi che oggi è Plaza de Sant Jaume puoi osservare alcune costruzioni romane che Barcellona ha ereditato da quest’epoca. Alcuni esempi? Il portico del Bisbe o il tempio di Augusto.
Lo stile romanico
Lo stile romanico è stato adottato per gli edifici barcellonesi costruiti nel periodo che va dall’XI al XIII secolo.
Le volte a botte e gli archi a tutto sesto sono caratteristici delle costruzioni di quest’epoca così come, per le chiese romaniche, lo sono l’ampia crociera, il deambulatorio e gli absidi.
Di edifici romanici a Barcellona ce ne sono tanti: il monastero di Santa Ana, la chiesa di Sant Llàtzer, il monastero di Sant Pau del Camp, la cappella di Santa Llúcia o il Palazzo episcopale.
Lo stile gotico
Tra gli stili che caratterizzano le diverse zone di Barcellona, quello gotico è senza dubbio uno tra i più spettacolari della città. C’è, infatti, un intero quartiere a esso dedicato: il Barrio Gótico.
Sebbene siano molti gli edifici gotici presenti, meritano particolare attenzione le due chiese più importanti della città: la basilica di Santa María del Mar e la cattedrale di Barcellona.
Caratterizzato da archi a sesto acuto, volte a crociera, contrafforti, archi rampanti, rosoni e vetrate variopinte, lo stile gotico si riversa spesso anche nell’architettura d’interni di Barcellona. Nell’ambito dell’architettura civile, spiccano il Palau de la Generalitat e il Palazzo Reale Maggiore.
Lo stile barocco
Pur non essendo uno stile predominante, a Barcellona si possono osservare anche esempi di stile barocco in edifici che risalgono al XVII e XVIII secolo.
Fra questi, la chiesa di Betlem, la basilica della Mercè, il Palau Moxó, la Casa de la Seda e la Casa de Convalescència.
Le caratteristiche predominanti di questo stile architettonico eccentrico sono le forme curve, le finestre, le decorazioni ornamentali e l’ampio uso della pittura.
Lo stile liberty
Se dovessimo sceglierne solo uno, lo stile liberty probabilmente sarebbe lo stile identificativo di Barcellona. Tipico dei secoli XIX e XX, pur essendo un movimento internazionale è nel capoluogo catalano che si è sviluppato maggiormente.
Lo stile liberty rifiuta gli schemi simmetrici e predilige le forme curve e ondulate. Non copia gli elementi classici ma si ispira alla natura sia per le decorazioni che per la struttura stessa degli edifici.
È un inno alla libertà creativa completa, all’uso di nuovi materiali e nuove tecniche di costruzione: ed è proprio tra le righe di questa innovazione che troviamo scritti i nomi più importanti dell’architettura catalana.
Gli architetti di Barcellona
Tra gli architetti più conosciuti di Barcellona compaiono nomi che di sicuro avrai sentito decine di volte: personaggi rivoluzionari che hanno segnato un capitolo importante della storia dell’architettura internazionale.
Uno di essi è Lluis Domènech i Montaner, autore dell’ospedale di Sant Pau, del Palau de la Música Catalana e della Casa Lleó Morera. O Josep Puig i Cadafalch, che costruì la Casa Terrades ed il Palau de la Generalitat de Cataluña.
E ancora: Enric Miralles i Moya, che ha progettato il mercato di Santa Caterina; Ricardo Bofill, che ha realizzato il famoso Hotel W Barcelona; Alfred Arribas Cabrejas, che si è occupato della ristrutturazione della Rotonda.
Una menzione speciale, però, la merita Antoni Gaudí che, per la sua importanza, è considerato quasi il patrono della città. A lui si devono alcune tra le opere d’arte – perché di questo si tratta quando si parla dei suoi edifici – che hanno contribuito a rendere Barcellona una delle città più visitate dai turisti di tutto il mondo.
Gaudí: uno stile nuovo a Barcellona
Antoni Gaudí è uno dei massimi rappresentanti dello stile liberty e, più che un architetto, è considerato un vero genio: sette delle sue opere sono state addirittura dichiarate Patrimonio dell’Umanità.
Sono suoi alcuni dei monumenti più famosi di Barcellona come la Casa Milà, la Casa Batlló, la Casa Vicens o il Palazzo Güell. È autore anche del Park Güell, un parco di 12 ettari di superficie in cui architettura e natura si fondono in uno spettacolo senza tempo.
E poi, lei. Il capolavoro simbolo dell’intera regione catalana, la basilica della Sagrada Familia, la cui costruzione – iniziata nel 1882 – non è ancora stata ultimata. 18 torri, tre facciate, una cripta e circa 140 anni di lavori sono alcune delle cifre che caratterizzano questo gioiello di inestimabile valore.
La distribuzione delle strade di Barcellona: una struttura di successo
Anche l’urbanistica e la distruzione delle strade di Barcellona è degna di nota.
A seguito del forte aumento della popolazione del XIX secolo, infatti, si iniziò a lavorare sul Piano Cerdá: ideato da Idelfonso Cerdá nel 1860, ha dato origine alla città così come la conosciamo oggi – ben più estesa del nucleo originario.
Alcuni insediamenti antichi che non facevano parte di Barcellona – Gràcia, Horta o Sants – sono stati assorbiti dalla città nel corso del tempo e oggi possono essere considerati dei quartieri periferici della metropoli.
Ti è mai capitato di guardare una mappa di Barcellona o la città dall’alto? È strabiliante: le strade formano un reticolo quasi perfetto, a eccezione della Diagonale che la taglia in obliquo. Le case si raggruppano in isolati di forma quadrata, il che rende molto più semplice orientarsi e spostarsi all’interno della città.
Infine, Barcellona è pur sempre una città affacciata sul mare. Dopo le Olimpiadi del 1992, anche l’area de La Barceloneta è stata fortemente rivalutata: grandi parchi verdi e un’offerta ricca di svago la rendono una zona perfetta per la movida notturna a tutte le età.
Le case più moderne di Barcellona
Per concludere il nostro viaggio, vale la pena ricordare le case che meglio rappresentano l’architettura moderna a Barcellona.
Ad alcune si può accedere per visite guidate e tour degli interni; ecco quali:
- Casa Amatller, sul Paseo de Gracia, è stata costruita a fine ‘800 da Josep Puig i Cadafalch;
- Casa Batlló, accanto alla Casa Amatller, è una delle opere più famose di Gaudí e Patrimonio dell’Umanità;
- Casa de la Seda, che si chiama così per le sue pareti rivestite di seta finissima, fu costruita nel XVIII secolo da Joan Garrido i Bertrán;
- Casa Terradas, nota anche come la Casa de les Punxes, è opera di Josep Puig i Cadafalch e si trova lungo l’Avenida Diagonal.
Tutte le case menzionate sono perfetti esempi di liberty: se ti piace questo genere, non puoi perdertele.
Se questa rassegna dell’architettura di Barcellona ha stuzzicato la tua passione per il mondo immobiliare, approfondisci l’argomento leggendo anche la guida di Casavo ai 6 quartieri più alla moda della città.
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